QUI RIPOSANO IN PACE L' ARTE E LA CULTURA. AMEN.

"sogno"

"sogno"

sabato 25 aprile 2009

IL MALE

Non so più chi sono...ho perso il mio baricentro o...forse non l'ho mai avuto. Vago nel vuoto, aspetto con ansia il sonno che mi fa star bene. Nel sonno sogno cose fantastiche, tutto quello che avrei voluto avere e che non mi è stato dato. Cose normali come l'amore...C'è l'hanno tutti, ma è ormai evidente che il mio destino è un altro.
Qualcuno mi chiama strega, qualcun altro dice che sono dannata. Non credo nei santi, ne alla chiesa, però il maligno, quello si, l'ho vissuto in prima persona. Anni fa ho avuto una crisi simile a questa, ed è cominciata allora come oggi con attacchi di agorafobia, per poi finire col rintanarmi sempre più in me stessa.
Smisi di mangiare e di dormire e l'unica cosa che facevo era ascoltare giorno e notte musica, che era l'unica realtà che mi ancorava alla terra.
Poi un giorno accadde. Era già un anno che ero sotto controllo di un gruppo esoterico e il mio unico contatto con esso era una mia amica d'infanzia che conosceva le mie potenzialità perché insieme a lei giocavamo a spostare le monetine con la forza del pensiero pensando fosse una cosa normale.
Bé...dicevo...un giorno che era peggio degli altri e mi sentivo morta dentro, il mio corpo si ribellò ed io comincia a contorcermi dal dolore come un'ossessa e poi comincia a sentire dei suoni e un odore strano.
L'odore era simile a quello delle uova marce, ma i suoni non capivo da dove venissero e si facevano sempre più intensi. Mi scoppiava la testa, li sentivo aumentare sempre più, erano diventati un sibilo acuto che mi entrava nel cervello.
Cominciai a piangere come una bambina e mi sedetti in un angolo della cucina tenendomi stretta le ginocchia contro il viso.
Avevo paura di guardare quella che ormai avevo capito essere la fonte del rumore. Poi si placò tutto e con esso anche la mia paura lasciando spazio alla curiosità morbosa di sapere cosa era accaduto.
Mi alzai lentamente e quasi fosse una sfida aprii con rabbia gli sportelli dei mobili in cucina e ...rimasi a bocca aperta.
Cominciarono a venirmi addosso pentole e padelle e giuro che, se non fosse accaduto a me, direi che è inverosimile. Riuscii a schivarle e stranamente non ero più spaventata e iniziò una guerra tra me e loro ma dopo un pò mi resi conto che da sola non c'è l'avrei mai fatta a placare quel putiferio. Quindi, acceso un incenso da chiesa che emanava un odore nauseabondo, telefonai alla mia amca spiegandogli velocemente l'accaduto, e rimasi meravigliata scoprendo che lei già sapeva tutto perchè era stata avvisata dal gruppo di esoterici.
Per qui in pochi minuti fu a cas mia con tutta l'attrezzatura necessaria. Altro incenso che accendemmo in tutte le stanze e che ci soffocava, un crocifisso, dei rosari e una serie di litanie in latino che dovemmo recitare insieme.
Il rituale durò ininterrottamente per un'ora, fino a che finalmente le pentole si fermarono e caddero a terra come un guerriero morto.
A quel punto la mia amica ed io ci guardammo. Bianche come due cenci facemmo il punto della situazione: Non capimmo come ma involontariamente avevo scatenato col mio disagio interiore, le forze del male. Quindi, a seguito di ciò, fui portata da un frate esorcista, che mise le sue mani sul mio capo e io ebbi la sensazione di essere risucchiata. La sensazione era strana, dava le vertigini e mi accorsi che lui era madido di sudore.
Quando ebbe finito mi guardò preoccupato e mi chiese se ero a conoscenza delle mie potenzialità e poi disse che avrei dovuto imparare a controllarle.
Risposi che solo a quel punto avevo preso coscienza della mia energia e della violenza che poteva scaturire da essa, ed era realmente spaventata.
In seguito dovetti andare nella sede del gruppo esoterico, che era un bastione medioevale, e dopo aver lungamente parlato con quello che essi chiamavano "Gran Maestro", questi mi portò al centro di una stanza vuota, dove era disegnato a terra un triangolo con a lato due colonne, e mi fece rimanere immobile al centro della figura geometrica, mentre tutti i componenti si sedevano in cerchio intorno a me.
A stento trattenei le risa e dato che erano tutti molto seri, feci come mi fu detto e non mi mossi di un millimetro e lentamente mi accorsi che mi stavo assopendo. Mi disse dopo la mia amica che avevo cominciato a dondolare avanti e indietro e a destra e sinistra ma io non mi accorsi di nulla e percepii solo la sensazione di essere cullata. Il Gran Maestro batté le mani per farmi svegliare e mi spiego cosa avevamo fatto. Il triangolo era la base di una piramide immaginaria nel cui centro venivano convogliate tutte le energie di quel luogo e le due colonne laterali facevano da barriera all'energia che emanavo e io, ma in quel frangente essa era talmente forte, che io avevo cominciato a dondolare in tutte le direzioni.
Dovetti imparare a tenere a bada questi fenomeni perché mi si ritorcevano contro e appresi lentamente, con il loro aiuto e quello di un medico che mi sottoponeva a sedute di training autogeno, come fare per non far accadere nuovamente nulla di simile alla battaglia con le pentole.
E da allora ancora oggi, come sento crescere la mia energia con violenza, mi barrico dentro casa, in penombra perché la luce mi da fastidio, e cerco di non far male a nessuno ma sopratutto di non nuocere me stessa, aspettando che il fenomeno scemi per lasciar spazio alla pace.
Questa è una storia come tante altre....



tratto da "Macedonia nera"

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