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"sogno"

"sogno"

mercoledì 29 aprile 2009

A SIMONE

Non ho memoria di me stessa piccola e quando mia madre mi dice che le sembra che sono nata ieri, la guardo stralunata perché a 50 anni l’infanzia è molto lontana.
Ma quando guardo te, figlio ormai adulto, ti vedo ancora bimbo che venivo a prendere alle elementari e che proteggevo dai compagni che ti facevano i dispetti. Come quella volta che mi sono messa una parrucca per non essere riconosciuta e poter cogliere in flagrante due fratellini che si divertivano a picchiarti quando uscivate da scuola. E mi si riempie il cuore di tenerezza anche oggi, quando mi guardi infelice, con i tuoi occhi buoni pieni d’amore. Vorrei poterti lenire tutte le tue sofferenze di uomo, ma non mi è possibile e mi sento impotente. E quando mi rimproveri i miei errori, dentro di me penso che non riuscirò mai a farti capire quanto amore ho per te, e che se anche ti sembro dura, è solo perché qualcuno mi ha insegnato che i figli vanno lasciati crescere e sbagliare e bisogna solo essere lì pronti a raccogliere i cocci e le lacrime.
Ti amo sopra ogni altra cosa e darò la vita per te, se necessario, e anche quando non sarò fisicamente vicino a te, sarò comunque sempre con te e dentro di te, e nessuno e niente mai potrà distruggere quello che provo, figlio.

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